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giovedì 10 dicembre 2009

Lavoro a secco + corsa 4 km

Ieri ciclo di lavoro discreto ho ripetuto piu' o meno il programma di lunedi' pero' aumentando di un buon 10% le routine e i bonus cranch e semi flex, la corsa e' stata ottima sotto i 23 minuti , sempre a ritmo medio senza strafare, oramai ho preso un passo piu' che soddisfacente piu' di cosi' non forzero' per migliorare visto che il ritmo di corsa mi da gia' molta soddisfazione. Sono arrivato a completare la 4a settimana di lavoro a secco, e comincio a tirare le prime somme, guardano indietro vedo che il volume di lavoro e' notevolmente aumentato ma quello che mi piace segnalare e' la reazione al lavoro. All' inizio la prima settimana in particolare, fatta la prima serie sentivo il classico dolore muscolare che poi finiva, nel momento nel quale smettevo le ripetizioni, per poi dalla sera al giorno dopo rimanere sotto forma di febbre muscolare, insomma per farla breve la prima volta che si corre e il giorno dopo si hanno le gambe distrutte che fanno male anche a fare le scale. Man mano che ho rinforzato la mia muscolatura, il recupero muscolare e' totalmente cambiato nel senso che adesso la fatica o meglio il dolore lo sento nel momento che sto lavorando, piu' cerco di tenere duro e piu' il dolore diventa intenso, quasi violento, ma rispetto all' inizio appunto il dolore finisce li' nel senso che rimane per qualche ora dopo il lavoro fino anche alla sera se e' stato particolarmente intenso, ma poi il giorno dopo non ci sono piu' "conseguenze fisiche". Questo mi fa pensare che l' allenamento o il progresso nell' allenamento da ora in poi sara' fondamentale non tanto nel accontentarsi di fare tot. ripetizioni, ma la differenza stara' nel saper soffrire e superare ogni volta la soglia del dolore in modo da aumentare le ripetizioni. Certo a scriverlo e' facile, poi tramutare la teoria in pratica non e' facile, quando si fa un flessione e si sente che le braccia non possono piu' spingere, che il battio e' a mille che la pressione sul cervello e' massima, dire a se stessi di "tenere duro" di "non mollare" di provare ancora uno, e' quello che alla lunga fa' la differenza che l' uno in piu' che si riesce a fare, quell' 1% che a volta e' il limite tra la vittoria e la sconfitta, uno e basta uno e ancora questa e' la strada giusta ......

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Ciao Simone