Oggi ho passato una grandissima giornata in solitaria, quando arriva l' estate e il grande caldo non c'è cosa più bella al mondo di un Giro Mega per godersi l' essenza del Ciclismo.
Non ho chiamato nessuno perchè avevo deciso che volevo uscire da solo senza programma, nel senso di partire e poi vedere la strada dove mi avrebbe portato.
Sveglia alle 5:30 per una abbondante colazione e partenza alle 6:30 in modo da avere un paio di orette di fresco.
Arrivato a Treviso e fatta l' acqua in una fontana di quelle "giuste" con l' acqua fresca da pazzi e buona che nemmeno al bar te la possono servire, decido di provare il circuito della 24 ore del Montello quello con la dorsale.
All' inizio volevo tirare giù i tempi, verificare i km, insomma avevo pensato quasi di allenarmi ... Ma poi km dopo km, il silenzio del mattino, la pace dei boschi hanno preso presto il sopravvento dentro di me e ho cominciato a sentire una sensazione di profonda pace.
In questi momenti la simbiosi con la bici diventa il massimo, la salita, la discesa e la sensazione di libertà che si prova sono assurde, come se il Montello fosse una presa di corrente e facesse una ricarica completa di energia.
Era da parecchi mesi che non facevo un allenamento lungo, aggiungendoci poi la gara di ieri e il caldo, ad un certo punto sono andato "cotto", hanno cominciato a farmi male le cervicali, piano piano mi si è addormentata la mano sinistra e il fondo schiena ha cominciato a diventare un problemino ....
Arrivato a Visnadello mi sono fermato in un' altra fontanella e qui mi si è avvicinato un Signore in bicicletta che mi ha chiesto quanti avessi fatto, uno sguardo al computerino che segnava 115 km ... Al che lui mi risponde che ne aveva fatti "solo" 40, ma che a 80 anni doveva andarci piano con la distanza, sono rimasto parecchio allucinato e kakkio gli ho fatto i complimenti, perchè 80 anni non li dimostrava proprio.
Così abbiamo cominciato un veloce dialogo, di quelli che nascono per strada quando si incontrano le persone, qui dialoghi magici che quando finisco ti lasciano dentro con pochissime parole, tantissime emozioni.
Questo Signore che purtroppo non ho chiesto il nome era vestito con una maglia azzurra tipo di lana stile eroica e con uno scudetto sul petto, aveva una bella Pinarello nuova, ma subito mi ha fatto notare che da un paio di anni a questa parte aveva dovuto mettergli il manubrio alto da città, ma subito si è affrettato a raccontarmi che da dilettante vince la corsa internazionale Bologna-Reggio Emilia e poi fu Campione Triveneto cronometro a squadre, risultati che lo portarono ad un passo dal professionismo, poi il servizio miliare e una maledetta esercitazione con lo scoppio di una bomba, una grave riabilitazione e addio sogni di gloria.
Storie di strada, storie di persone semplici, mi ha lasciato una grandissima serenità di una bella persona conosciuta percaso e dentro di me ho pensato, kakkio anche a 80 anni, per solo 40 km al massimo, ma Dio ti prego fammi andare in Bici tutta la mia Vita ...
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Ciao Simone