Che emozione! L’Italia torna ad esultare in una Classica del pavè come non accadeva da anni: merito di Luca Paolini, che fa sua una spettacolare quanto difficile Gand-Wevelgem 2015.
L’edizione più bella degli ultimi anni, quella vissuta quest’oggi; una prova che negli ultimi anni ha sempre visto sorridere le ruote veloci, ma che quest’anno ha regalato momenti intensi e concitati. Parte sotto una pioggia battente la gara. Poco dopo la partenza, ecco il primo tentativo di fuga: a farne parte, Albert Timmer (Giant-Alpecin), Alexis Gougeard (Ag2r La Mondiale), Alex Dowsett (Movistar), Jesse Sergent (Trek Factory Racing), Mirko Tedeschi (Southeast), Tim Kerkhof (Team Roompot) e Pavel Brutt (Tinkoff-Saxo).
Mentre i battistrada arrivano ad un vantaggio massimo di 8 minuti, dietro succede di tutto: molte le forature – tra cui Andre Gripel (Lotto Soudal) e Zdenek Stybar (Etixx-QuickStep) e molti gli abbandoni: tra questi anche Filippo Pozzato (Lampre-Merida), che sembra non aver smaltito i postumi del virus gastrointestinale che l’ha colpito i giorni scorsi. Anche le cadute acquistano un peso notevole nella corsa e comincia a ventilarsi l’ipotesi di una neutralizzazione, ipotesi fortunatamente scongiurata.
La fuga si esaurisce in cima al Casselberg, ma dietro il gruppo è decimato: frazionamenti, continui rimescolamenti, attacchi e contrattacchi avvengono di continuo: sul Banenberg, la prima parte del plotone non conta più di trenta unità.
E’ poco più avanti che parte Jurgen Roelandts (Lotto Soudal), protagonista di una lunga azione solitaria. Tra i tronconi che inseguono, il gruppetto buono è quello che comprende Stein Vandenbergh e Niki Terpstra (Etixx-QuickStep), Geraint Thomas (Team Sky), Sep Vanmarcke (Lotto NL-Jumbo), Jens Debusschere (Lotto Soudal) e Luca Paolini (Katusha). La corsa si decide tra il battistrada belga e questi sei all’inseguimento.
Roelandts viene ripreso ai meno venti, così davanti cominciano gli attacchi: ci provano Terpstra e Paolini, si riallaccia Thomas, fanno da elastico gli altri.
L’azione decisiva avviene ai meno cinque dal traguardo: Luca Paolini approfitta dell’attimo di stasi e parte a tutta. Dietro si guardano, quasi si fermano. Vanmarcke cede, seguito da Debusschere, Terpstra prova l’aggancio seguito da Thomas, ma è troppo tardi: la Gand-Wevelgem torna a parlare italiano tredici anni dopo Mario Cipollini.
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