Nasce lo pneumatico da bici più veloce del mondo (grazie al grafene)
Creata da Vittoria e da Directa Plus, quando la gomma corre sul rettilineo si fa più dura e veloce, in frenata invece la mescola si ammorbidisce e fornisce maggior grip
Uno pneumatico praticamente indistruttibile che si irrigidisce quando la velocità aumenta, diminuendo sensibilmente l’attrito con l’asfalto, e che, appena si toccano i freni, diventa più morbido, garantendo più aderenza e, di conseguenza, maggior sicurezza. Magie della tecnologia. Magia del grafene.
Il materiale del futuro
Trasparente, impermeabile, conduttivo: sono ormai in molti a essersi convinti che questo derivato del carbonio sia la materia prima del futuro. Perché è relativamente poco costoso e perché, soprattutto, presenta caratteristiche di versalità davvero magiche. Tanto che le sue applicazioni sono potenzialmente infinite: dal tessile alla chimica potrebbe essere l’ingrediente segreto di tutti i materiali compositi di domani.
Le nuove gomme (anche per mtb)
Fra i primi a intuirne le potenzialità è stata Vittoria, marchio internazionale di riferimento nella produzione di cerchi e gomme per bici da corsa e mountain bike. Vittoria, un paio di anni fa, ha alzato il telefono e ha composto il numero della Directa Plus di Lomazzo, in provincia di Como. Dall’altro capo della linea c’era Giulio Cesareo, a livello europeo indiscutibilmente il signore del grafene. Il risultato è stata una nuova linea di copertoni e di cerchi che ha rivoluzionato il settore (e c’è chi dice il prossimo step saranno i telai).
Basta forature
«L’introduzione del grafene nei pneumatici — spiega Rudie Campagne, presidente e Ceo di Vittoria Industries — rimuove in maniera molto efficace le barriere che la gomma naturale presenta, permettendo di non scendere a compromessi in termini di velocità, trazione, durata e resistenza alle forature. Nei cerchi in carbonio, invece, aumenta la resistenza, ne riduce il peso e dissipa meglio il calore». Schede tecniche alla mano, l’innovazione è evidente. Un solo dato su tutti: su pista i nuovi pneumatici permettono di guadagnare mezzo minuto ogni cinquanta chilometri. Non bazzecole, a livello professionistico.
Le nuove applicazioni del grafene
Sport, ma non solo. Alle Officine del Grafene ospitate nel parco scientifico tecnologico ComoNext (uno scalo merci ferroviario dismesso e rifunzionalizzato nel 2010) il team di Giulio Cesareo è infatti al lavoro per trasformare le 30 tonnellate di grafene prodotte ogni anno grazie a una tecnologia brevettata e segretissima in una serie di applicazioni ready to market. «In effetti — ragiona l’amministratore delegato di Directa Plus — l’obiettivo è proprio questo: essere più veloci dei competitors (una decina, in tutto il mondo, ndr) per andare sul mercato in partnership con aziende già presenti con i propri prodotti nei vari settori». Settori che spaziano dal tessile alla chimica. «Il grafene è ad esempio estremamente utile nel filtraggio e nella purificazione dell’acqua inquinata da idrocarburi, oppure nella depurazione dell’aria da fumi tossici. Nei tessuti, invece, il grafene rende gli indumenti ignifughi». La magia dell’hi-tech made in Italy.
VIDEO:
Fonte @Corriere.it
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