venerdì 14 febbraio 2025

I 2 errori del Ciclismo che sono da evitare assolutamente

Il Progresso Scientifico che Sta Rivoluzionando l'Allenamento in Bicicletta

Negli ultimi 4-5 anni, il progresso scientifico ha rivoluzionato molte delle credenze storiche legate all'allenamento in bicicletta. Grazie a nuove conoscenze, strumenti sempre più accessibili e un approccio basato sul buon senso, oggi è possibile ottenere miglioramenti di performance impensabili fino a poco tempo fa. Ciò che prima richiedeva anni di tentativi ed errori, ora può essere ottimizzato in modo scientifico, massimizzando i risultati con un dispendio energetico e temporale inferiore.

I Due Estremi da Evitare: Chilometri Vuoti e Overdose di Intensità

Uno degli errori più comuni tra i ciclisti è la convinzione che "più chilometri equivalgano a migliori prestazioni". Questo porta a un eccesso di allenamento a bassa intensità, spesso fraintendendo il concetto della zona 2 (Z2), che dovrebbe rappresentare un lavoro aerobico di qualità. Fare ore e ore di pedalata senza un criterio preciso porta al rischio di accumulare fatica senza reali benefici prestativi.

All'estremo opposto, c’è chi cade nella trappola dell’allenamento ad alta intensità quotidiano. Spingere sempre al massimo senza concedersi il giusto recupero può sembrare produttivo nel breve periodo, ma alla lunga porta a un calo della performance, aumento del rischio di infortuni e sovrallenamento.

Entrambi questi approcci rappresentano un ostacolo insormontabile per chi vuole esprimere il proprio pieno potenziale.

L’Equilibrio tra Intensità e Recupero: La Chiave del Successo

La scienza dell’allenamento ha dimostrato che la chiave per migliorare sta nell'equilibrio tra volume e intensità. Un programma ben strutturato deve prevedere:

  • Sessioni a bassa intensità mirate, evitando chilometri inutili, per costruire una solida base aerobica.
  • Allenamenti intensi e mirati, senza eccessi, per stimolare gli adattamenti necessari senza incorrere in sovraccarichi dannosi.
  • Recupero adeguato, che è parte integrante del processo di miglioramento e non tempo sprecato.

Conclusione

L’era moderna del ciclismo non si basa più su dogmi e convinzioni errate, ma su dati, analisi e metodologie scientifiche. Con un mix bilanciato di conoscenze, strumenti adeguati e buon senso, è possibile raggiungere livelli di performance che un tempo sembravano irraggiungibili. La differenza tra chi migliora costantemente e chi rimane bloccato sta proprio nella capacità di ottimizzare il proprio allenamento, evitando gli estremi e sfruttando al meglio le nuove scoperte scientifiche.

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