lunedì 25 maggio 2009

Strategia e lezioni di tattica


Fin da quando ho corso da giovane, mi sono sempre considerato un corridore "discretamente" intelligente, con un buon senso tattico e direi una ottima visione di corsa, in molte situazioni il mio istinto, mi ha salvato quando le gambe non erano al top anche contro avversari piu' forti.
Molte volte incontro corridori con una potenza smisurata, ma con delle pecche startegiche clamorose, errori di valutazione imperdonabili che inevitabilmente vanno a compromettere il loro risultato.
Aprofitto per raccontare un curioso eppisodio che mi e' successo proprio domenica mattina. Visto l' impossibilita' di correre gli italiani, sono andato a fare la gara uisp di Galta (VE). Alla partenza ci troviamo oltre 100 corridori e il percorso e' scorrevolissimo, solo un po' battuto dal vento, tutte condizioni ideali per me.
10 giri da 6,5 km per un totale di 65 km circa a oltre 44 di media del mio computerino, dopo una gara velocissima e molto tirata, nel finale subito dopo un paio di strappate terrificanti, scattano 3 corridori, io li seguo subito d' istinto perche' capisco che e' il momento nel quale si puo' decidere la gara. Purtroppo nello scatto causa una sbandata e il dover partire sul ciglio della strada, prendo circa 20/30 metri e questi mi lasciano a bagno-maria, mi giro dietro di me a ruota ho altri 2 corridori e il gruppo e' aperto in centro strada che sta mollando, perfetto mi dico e' fatta .....
Tiro a piu' non posso a oltre 50 km/h per oltre 4-500 metri ma non riesco a chiudere sui 3 che continuano a tenermi a 30 metri, cosi' mi sposto e do un cambio ai 2 che ho a ruota per riprendere fiato ..... solo che questi si rifutano di collaborare e non mi aiutano .... a questo punto mollo un attimo e perdo altri 40/50 metri dai primi, ma subito mi rendo conto che questi non ne vogliono sapere di tirare, cosi' vedendo i 3 che non ne vogliono sapere di farsi riprendere, riparto con le ultime forze rimaste in corpo e dopo circa un km di inseguimento a tutta, riesco a chiudere sui primi.
A questo punto succede di tutto, io sono sfinito dopo l' inseguimento, e i 3 davanti cominciano a "non tirare" perche' vogliono prendere fiato e mi dicono che se sono riuscito a chiudere su di loro, significa che ho ancora energie !!!! Io sono sfinitissimo perche' ho inseguito tutto solo e non riuscivo a chiudere quei maledetti 30 metri, il gruppo dietro non si vede piu', sembra aver mollato e per noi puo' essere la fuga buona ma a questo punto in contropiede uno dei 2 che era con me e che non aveva mai collaborato, mi scatta prepotentemente in faccia, io raccolgo le ultime briciole di energia, con le gambe dure e colme di acido lattico vado ancora una volta a chiudere anche questo buco.
A questo punto dopo almeno 3-4 km dal momento dello scatto, "finalmente" cominciamo a collaborare tutti e 6 e a girare in doppia fila pero' causa stanchezza procediamo "solo" a 45-46 km/h.
Dietro il gruppo comincia a vederci di nuovo, prende fiducia, e a causa di questi tira e molla riesce a venirci sotto eriprendendoci proprio nel finale a circa 5 km dall' arrivo ........
In questa situazione la mancanza di strategia comune, molto egoismo e il voler andare a tutta senza pensare, ci ha portato tutti e 6 alla sconfitta, quando sarebbe stato tutto piu' semplice se i 3 ci avessero immediatamente aspettato per un secondo, lasciarci respirare 2-3 cambi per poi collaborare tutti in causa comune cioe' arrivare all' arrivo per poi giocarcela alla pari.

2 commenti:

  1. Si la corretta strategia sarebbe stata quella che hai descritto, purtroppo con la mia esperienza debbo confermare che molti ciclisti e/o agonisti vari quando si attaccano un numero non ragionano. Saluti-

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  2. Angelo sai come si dice " l' unione fa la forza " .......

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Ciao Simone