Un GPS nascosto per recuperarle e un account su Twitter per comunicare la bella notizia: così la Polizia di San Francisco combatte i ladri di biciclette
Autore: Di Nicola Di Turi
Per i crimini in corso telefona al 911. Per segnalare un furto di bicicletta chiama noi“. La réclame dello studio d’investigatori privati dietro l’angolo? No, è il San Francisco Police Department che scrive. E su Twitter, per combattere i ladri di biciclette. Il dipartimento di polizia di San Francisco ha rilasciato un sistema anti-taccheggio per le due ruote basato su GPS e… Twitter. Un malintenzionato scorrazza sulla tua bici? Il sistema GPS installato segnala gli spostamenti alla Polizia, che con sollecitudine riesce mettersi sulle tracce del ladro per fermarlo. Infine, attraverso l’account Twitter ufficiale del dipartimento @SFPDBikeTheft, il dipartimento anti-ladri di bici pubblica anche lo scatto del mezzo ritrovato, destinato a tornare tra le mani del proprietario.
Tutto grazie al progetto “Safe-bikes”, finanziato dall’amministrazione di San Francisco nell’ambito di una strategia complessiva da oltre 75mila dollari e che punta entro il 2018 a ridurre del 50% i furti a due ruote in città, ormai una vera e propria emergenza. Secondo le autorità, dal 2006 al 2012 i furti di bici in città sono aumentati del 70%. Solamente nel 2012, a San Francisco sono stati denunciati oltre quattromila colpi ai danni dei ciclisti, per una media di dodici furti al giorno, uno ogni due ore. Così il centro si è trasformato ben presto dalla città delle biciclette, al paradiso dei ladri.
Tecnicamente, le biciclette affiliate al sistema anti-taccheggio vengono definite bici-esca dalla polizia, poiché in grado di attirare il ladro senza dare troppo nell’occhio, grazie alle dimensioni ridotte del dispositivo GPS installato. Non sono stati rilasciati dettagli sui costi a carico dell’utente, ma la Polizia ha pubblicato online un vademecum da seguire per installare il dispositivo sulla bici di proprietà. Quel che più conta, però, è che secondo i dati rilasciati dall’Università del Wisconsin – che ha testato un sistema simile – grazie alle bici-esca si può puntare a un crollo fino al 40% dei furti a due ruote.
Seguendo l’account Twitter del dipartimento anti-ladri, inoltre, ogni giorno i cittadini possono leggere consigli su come evitare che la due ruote di proprietà diventi un boccone appetitoso anche per i malintenzionati. Trucchi e dritte, ad esempio, come l’applicazione sulla bici dell’adesivo “Sarà questa una bici-esca?” – per mettere la pulce nell’orecchio del ladro – oppure la registrazione del numero di serie del mezzo sul sito dedicato al progetto, per accelerare le eventuali indagini.
La misura si è resa necessaria dal momento che San Francisco risulta essere la quinta comunità negli Stati Uniti per numero di abitanti che si spostano comunemente in bici. All’incentivo per usare sempre più le due ruote, però, le autorità sono state costrette ad affiancare il sistema anti-taccheggio a base di GPS e Twitter. “Quando li becchiamo, di solito la loro prima reazione è lo shock. E il loro volto e la loro espressione non hanno prezzo”, ha spiegato l’ufficiale della polizia di San Francisco Matt Friedman in una nota stampa.
Ad ogni modo, l’idea è estendere a tutti i mezzi a due ruote il sistema di controllo della polizia, e in particolare alle moto. L’elettronica di base di cui sono dotate, ne favorirebbe senz’altro installazione e integrazione. Così dopo le bici-esca, potremmo guidare presto anche una moto-esca. E se dovessimo vivere l’incubo peggiore di ogni appassionato delle due ruote, non ci sarebbe molto da temere: un tweet potrebbe avvisarci del ritrovamento ancor prima di aver sporto denuncia.
Fonte @wired.it
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giovedì 5 giugno 2014
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