Tragedia sfiorata alla gara di mountain bike: tavole chiodate piazzate sul percorso
Un gesto assurdo, che poteva avere conseguenze pesantissime se non tragiche. Qualcuno ha piazzato delle tavole zeppe di chiodi lungo il sentiero della gara valida per il campionato italiano di mountain bike Enduro che si è comunque svolta ieri a Monte Cavo nel comune di Rocca di Papa. Vere e proprie trappole, seminascoste tra il fogliame sui sentieri lungo i quali si snodava il percorso della gara. Sulla vicenda indagano ora i carabinieri coordinati dalla Procura di Velletri.
La competizione ha visto la partecipazione di oltre 200 atleti accorsi da tutte le parti d’Italia: un evento che ha subìto ritardi e soprattutto destato grande preoccupazione fra i partecipanti dopo la scoperta dei chiodi disseminati lungo il percorso. «Un fatto gravissimo - commentano alcuni bikers - In alcuni punti della gara si raggiungono anche i 50 chilometri orari. E’ chiaro che una brusca e imprevedibile foratura può avere conseguenze drammatiche: si può finire contro un albero o rompersi l’osso del collo per una caduta».
Le indagini. Le “trappole” sono state sequestrate dai carabinieri e messe a disposizione dell’autorità giudiziaria. Si tratta di tavolette di legno nelle quali sono state fissate decine di grossi chiodi. Poi, le tavolette sono state occultate lungo il sentiero di gara lasciando spuntare solo le punte di ferro alcune delle quali pure arrugginite. E’ stato un apripista della gara ad accorgersi per tempo degli oggetti acuminati e a dare l’allarme, intorno alle 10.30, quando comunque la corsa era iniziata già da circa due ore. Dopo la scoperta del primo legno chiodato, gli organizzatori hanno setacciato il percorso lungo la montagna trovandone altri. Si presume che gli attentatori abbiano agito nella notte tra sabato e domenica quando già era stato tracciato il percorso. E’ stato il Comune di Rocca di Papa e anche la Forestale a stabilire su quale territorio dovesse svolgersi la gara escludendo la famosa Via Sacra, il noto sentiero turistico che attraversa il Monte Cavo. Stando ad alcune fonti investigative non è escluso che ad agire possa essere stato qualche naturalista contrario alle ”scorrerie” dei ”bikers”.
La protesta. In più occasioni infatti c’era stata qualche protesta da parte di escursionisti contro le gare in bicicletta che andrebbero a a inficiare la tranquillità dei luoghi boschivi. «E’ chiaro - sottolinea un investigatore - che ci troviamo davanti ad un gesto che è opera di squilibrati. Un comportamento inqualificabile che poteva portare a conseguenze drammatiche».
Fonte @Messagero.it Autore @M.DeRisi
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