.Arriva il Grafene, il «materiale delle meraviglie»
Parente stretto della grafite delle comuni matite, il grafene è più sottile e leggero del carbonio e più resistente dell’acciaio.
Economico, impermeabile e flessibile, non a caso, è stato definito il «materiale delle meraviglie». Si presta a moltissimi usi, ed è destinato a sostituire il silicio dei microchip, rendendo i processori più performanti e i banchi di memoria più capienti.
Non è tutto: può desalinizzare l’acqua di mare e servire da decontaminante antiradiazioni. Può rendere possibili oggetti futuristici come le lenti a contatto a infrarossi.
Tutto ciò accadrà nei prossimi 5-10 anni perché, per ora, i processi per produrlo su vasta scala non sono ancora maturi.
Ma, per Deloitte, il diffondersi di questo materiale caratterizzerà la prossima rivoluzione tecnologica.
Secondo il rapporto Technology, Media & Telecommunications Predictions, l’«era del grafene» inizierà proprio quest’anno. I primi segnali ci sono già: al Motor Show di Ginevra del 2015 è stata presentata la prima supercar con il telaio che incorpora questo materiale.
Nel corso del 2016 gli oggetti in grafene non saranno più di una decina, e dimostreranno solo una parte dell'enorme potenziale del materiale.
Ma il suo peso sul mercato inizierà a sentirsi: nei prossimi 12 mesi il «materiale delle meraviglie» varrà circa 30 milioni di dollari.
Non è molto (è quanto denaro genera in un’ora il comparto degli smartphone), ma è una cifra destinata a toccare i 100 milioni entro il 2020.
Questa crescita lenta e progressiva non deve stupire, i materiali si diffondono molto più lentamente di altre innovazioni: l’alluminio, ad esempio, ha impiegato quasi un secolo per affermarsi, il carbonio il doppio del tempo.