sabato 19 luglio 2014

Quando scappa forte .... Demare al Tour ...

Allenamento a Cluj Romania

FILE GARMIN:



L'altro giorno ho fatto un giro in Amicizia con un ragazzo del posto, mentre oggi (ieri per chi legge) ho fatto un allenamento diciamo classico, meno gusto del panorama, ma piu' di sostanza.
In pratica abitando in un centro citta' molto grande (circa mezzo milione di abitanti) ho qualche kilometro in pieno traffico per uscire dal centro che non e' propiamente piacevole, quindi ho individuato un percorso attorno a casa che mi permettesse di correre in maniera meno "ansiosa".
In pratica 2 Km attorno a casa quasi piatti a parte un dentellino di 50 metri che mi permettono di pedalare come in pianura, poi fortunatamente proprio dietro casa ho una salita che assomiglia molto ad una presa del Montello.
2,4 Km circa pendenza non proibitiva, ideale per fare delle belle ripetute di forza.
Cosi' deciso il percorso del giorno, e' stato semplice pedalare diciamo in "piano" per 30 minuti e poi su per la salita, poi altri 30 minuti e salita e cosi' via per 4 volte ...
In realta' avevo deciso di farla 5 volte la salita, ma qui in montagna il tempo e' ballerino, parti con il sole, piove, poi rispunta il sole nel giro di 1 ora ed e' molto diverso da dove vivo in Italia.
Basta comunque solo un po' di addattamento e di abitudine e poi una volta che si ha un buon perche', il come si trova ....
In pratica domenica prossima c'e' una gran fondo di Mtb e visto che sono qui sara' probabile questa nuova esperienza.

mercoledì 16 luglio 2014

Cluj Napoca - Faget con MTB (Romania)




























..Anche questo è ciclismo

..Anche questo è ciclismo

Prima giornata di riposo al Tour de France. Nessuno fino a ieri si sarebbe aspettato il riposo forzato di Alberto Contador, dopo il ritiro dovuto a una brutta caduta. Tutti hanno visto le immagini della suo tentativo di continuare, pedalando altri 20 km, recuperando sul gruppo, prima che la micro-frattura alla tibia immortalasse questa giornata nera. “Anche questo è il ciclismo...” abbiamo letto e sentito dire nelle scorse ore.
Alberto ha già detto espressamente di non veder l'ora di tornare, perché gli piace correre e vincere. Anche questo è ciclismo!
 
Ieri siamo stati al ritiro della Tinkoff-Saxo e abbiamo assistito a una scena che conferma lo spirito del ciclismo. La squadra che rientra dopo l'allenamento del mattino e abbraccia il capitano in partenza. Compagni, avversari e tifosi sono stati vicini ad Alberto che come ogni ciclista ha la pelle dura, sa come alzarsi e stringere i denti, come ha già dimostrato. Lo stesso Chris Froome gli ha rivolto su twitter parole di incoraggiamento e sfida per la prossima Vuelta a Espana.


lunedì 14 luglio 2014

CTT la Campionato del Mondo Cicloamatori 2014

"BIKE YOUR CTY" : invito al challenge su Instagram



NUOVO CHALLENGE FOTOGRAFICO SU INSTAGRAM  dal tema “BIKE YOUR CITY”, ideato e promosso da Frenorosso, giovane azienda torinese specializzata nella realizzazione di  biciclette  artigianali singlespeed e fixed che possiedono l’eleganza delle bici di un tempo unite alla qualità di componenti rigorosamente made in Italy .

Frenorosso_square800x800.jpgIl challenge pensato da Frenorosso ha lo scopo di identificare un’immagine icona che possa rappresentare l’identità di questa giovane start-up , il cui obiettivo è realizzare delle urban bike contemporanee personalizzate, particolarmente indicate per una mobilità veloce ed ecosostenibile nelle grandi città.

Partecipare è semplice:

·         Scatta una foto in un ambiente urbano che sia inerente al tema proposto “Bike Your City” (guarda qui una serie di immagini teaser postate da Frenorosso);

·         Condividi la foto su Instagram con l’hashtag #FRandthecity e attribuisci un nome che identifichi la località in cui l’hai scattata;

·         Segui il profilo di FRENOROSSO su Instagram.

Gli scatti fotografici dovranno essere pubblicati su Instagram, con hashtag #FRandthecity, fino alle ore 12.00 del 17 luglio 2014.
Le fotografie ammesse al challenge verranno pubblicate da Frenorosso su una bacheca del profilo Pinterest intitolata “FRandthecity” e in una tab della pagina Facebook ufficiale.
Sarà riconosciuto vincitore del challenge l’autore dello scatto che alle 12.00 del 17 luglio 2014 avrà raccolto il maggior numero di “Mi piace” sulla  propria foto. In palio, ovviamente, c’è una bicicletta Frenorosso appositamente realizzata per questa iniziativa!

Il regolamento completo del challenge è stato pubblicato sul sito web di Frenorosso, dove trovi anche il configuratore che ti permette di costruire la tua Frenorosso, un esemplare unico tra migliaia di combinazioni.

Ti va di partecipare o di diffondere la voce su  questa iniziativa? Il challenge è aperto a tutti!
Confidando nella tua partecipazione ti ringrazio per l’attenzione.

Davide Asinelli
Ufficio Stampa e relazioni pubbliche


Davide Asinelli
Ufficio Stampa e relazioni pubbliche

Eurelab Srl
Corso Fiume, 11 - 10131 Torino
Cell 349 61 13 843
Tel 011 046 46 11
Fax 011 046 46 19
Mail davide.asinelli@eurelab.it
Web www.eurelab.it

35^ SAN ZENO - COLLI ALTI

Anche quest’anno l’associazione A.S.D. CICLOAMATORI S.ZENO “GRUPPO NICO” ha il piacere di invitarmi alla 35° edizione della SAN ZENO – COLLI ALTI gara in salita sul massiccio del Grappa.

La manifestazione aperta ai cicloamatori di tutti gli enti e ASD avrà luogo DOMENICA 14 SETTEMBRE 2014.

Ritrovo in Piazza San Zeno alle ore 8:00 la partenza è prevista per le ore 9:00 premi per tutti i partecipanti.

Per info 392 56 86 556 oppure 335 53 44 651

VI ASPETTIAMO NUMEROSI

A.S.D. Cicloamatori “Gruppo Nico”


Rifornimento Ciclisti ... !!!


sabato 12 luglio 2014

Gara Borgorico (Pd) "Mondiale"

In 7 anni da Ciclombre non ho mai partecipato ad un Campionato su strada , mai un pseudo Europeo e ho corso il "Mondiale" di Cordenons 3 anni fa perchè era vicino a casa e le Olimpiadi Europee di Fontanafredda per la stessa ragione ....
Non ho mai dato importanza a queste corse, ma allo stesso tempo non le ho mai snobbate, semplicemente non mi hanno mai attirato.
Oggi però a Borgorico ho davvero corso una grandissima gara, organizzazione super, partecipazione di alto livello, qualche gruppettino di stranieri (Olanda, Austria, Ungheria, Slovenia, Romania) a dare un pizzico di internazionalità all'evento.
Senior siamo partiti in 120 circa e ha Vinto un Toscano se non sbaglio ma non ricordo il nome, mentre tra i Veterani su oltre 200 partenti ha Vinto Alberto Casagrande del Piva Teosport.
Cosa posso dire, gran ritmo, 100 Km, tutto quello che sarebbe bello vedere ad una Corsa Ciclistica ad ogni domenica.
Per questo motivo anche se non ho fatto nessun risultato, sono molto felice di aver partecipato a questa corsa, ha meritato. Complimenti a Roberto Vecchiato, una manifestazione memorabile da 110 e lode .... !!!

FILE GARMIN della GARA:

venerdì 11 luglio 2014

Ciclista Rambo ... !!!

La scienza che fa vincere il Tour de France


Anche nel ciclismo agonistico, qualche decimo di secondo di vantaggio può fare la differenza. Ecco come la tecnologia aiuta gli atleti a guadagnare quei centimetri in più

Altro che scampagnate, borracce e aria pura contro il viso. Quando il gioco si fa duro – e soprattutto quando ci sono in ballo parecchi soldi, come nel caso del Tour de France, che termina domenica 21 luglio – anche il ciclismo si trasforma. E iniziano a entrare in ballo parole come galleria del vento e resistenza aerodinamica. Perché, a livelli agonistici, la differenza può essere fatta proprio dai piccoli dettagli. Quelli che permettono di guadagnare una manciata di centimetri – o, se preferite, qualche decimo di secondo – e conquistare la maglia gialla, com'è avvenuto durante la quarta tappa dell'edizione di quest'anno del Tour, vinta con un margine ridottissimo dalla squadra Orica GreenEdge.

"Il segreto sta tutto nei piccoli dettagli", racconta alla Bbc Simon Smart, l'uomo che, dopo 14 anni di lavoro in Formula Uno, ha trasferito nel ciclismo il suo know-how nel campo della biomeccanica, fondando la Smart Aero Technology, un'azienda con sede a Brackley, cittadina non lontana dal circuito di Silverstone. “ Proviamo a cambiare le forme di casco, telaio e pedali anche solo di un decimo di millimetro. Che comunque può fare la differenza". Ogni componente della bicicletta, infatti, rallenta in qualche modo la velocità, a causa della propria resistenza aerodinamica. L'obiettivo di Smart Aero, che ha collaborato con Orica GreenEdge, è proprio quello di scoprire le zone che offrono maggiore resistenza e capire come minimizzare tale effetto. Un processo complesso e costoso.



Smart si serve della cosiddetta fluidodinamica computazionale (Cfd), un insieme di algoritmi che permettono di produrre al computer una sorta di mappa di resistenza di bicicletta e ciclista. E capire quindi quali sono le aree che rallentano maggiormente la velocità.  Anche se, come racconta lo scienziato, spesso nel mondo reale le cose vanno un po' diversamente rispetto a quanto accade al simulatore. La sperimentazione, dunque, non finisce qui. Lo sanno bene anche i tecnici di Specialized, un'azienda statunitense, concorrente di Smart Aero, che ha recentemente investito parecchi denari nella costruzione di una galleria del vento, una delle quali è abbastanza grande da ospitare più biciclette allo stesso tempo. " Avere una propria galleria, anziché doverne noleggiare una quando necessario e inviarci solo un paio di ingegneri, ha parecchi vantaggi", racconta Mark Cote, uno degli scienziati di Specialized: " L'intero team di sviluppo può entrarci e tutti possono portare il proprio apporto. È così che sono nate molte delle nostre idee migliori".

Naturalmente, l'elemento che causa maggior resistenza aerodinamica è anche quello più importante: il ciclista. Il corpo umano, infatti, non è propriamente aerodinamico, continua Smart, e dunque è su di esso, oltre che sulla bicicletta, che deve concentrarsi la maggior parte degli studi. Molti atleti, per esempio, indossano abiti confezionati su misura: " Non è la cosa più semplice da realizzare. Bisogna evitare, per esempio, le cuciture, che disturbano il flusso dell'aria e aumentano massicciamente la resistenza del corpo". Calzini compresi, per coprire le fibbie delle scarpe, un elemento altamente frenante dal punto di vista aerodinamico. Sarà per quello che sudate così tanto in salita?


Fonte@wired.it

Lo Squalo del Pavè


mercoledì 9 luglio 2014

I pionieri della Downhill

Un tuffo nell'epoca in cui la Downhill si praticava con bici senza ammortizzatori e si cadeva spesso


Durante i primi anni del 1990 i biker più fuori di testa della storia si mollano in discesa come pazzi, gettando le basi di tutti gli sport gravity che tanto amiamo. Palmer, Rennie, Gracia, Rockwell e molti altri sono i padri fondatori della disciplina del Downhill, destinata ad esplodere negli anni a seguire.

Potremo trovare le loro imprese divertenti, le loro bici dei cancelli e il loro stile di guida discutibile, ma di fronte ai pionieri della Downhill ci togliamo il cappello e ci inchiniamo.

Ecco una serie di video per assaporare l'epoca dei primordi di questo sport dove si sfiorano velocità folli su bici senza ammortizzatori e senza freni a disco.

Nel video sotto siamo a a Wurbauerkogel in Austria. E' una gara, altrimenti non si spiegherebbe la veemenza con il quale i rider disarcionati dalle bici si affannino a tornare in sella. Notare il rider con la tutina fucsia che getta la bici fuori dal tracciato per disperazione (minuto 1:50).




Il video sotto non poteva avere titolo più appropiato: Kamikaze! Il tentavo di abbattere il muro del suono con biciclette d'antan è ammirevole. Senz'altro da pazzi! Epic win per il rider senza una gamba.



Questo è un video targato Coppa del Mondo di Downhill 1993 a Kaprun (Austria), da notare nella parte finale l'atleta che cadendo (minuto 6:16)  piega il cerchione e per rimetterlo a posto ci salta sopra...



E per finire un video su una manche in Coppa del Mondo di Myles Rockwell, 1995, su bici già un pò più evoluta... le cose iniziavano ad andare decisamente meglio!



Fonte@Redbull.com

Dichiarazioni bomba di Cancellara ala vigilia della tappa del Pavè


Potrebbe vincere la tappa, potrebbe conquistare la maglia gialla, ma non è contento e con grande onestà intellettuale Fabian Cancellara lo dice prima, alla vigilia della tappa del pavé.
«Sarà un disastro, sarà un grande caos. Un gruppo così numeroso, con la pioggia e con pochissima o nulla abitudine al pavé: non credo fosse necessario. Ma la Aso vuole lo show e noi lo metteremo in scena. Vogliono una tappa storica e non stanno a guardare il resto».
E ancora: «Cosa potrà succedere? Non lo so. Se non piove, il pavé si può affrontare anche senza esperienza, ma oggi non so cosa succederà, chiedetemelo dopo la tappa e vi darò le risposte... Anche per me, che posso essere considerato uno specialista delle pietre, la pioggia cambia le carte in tavola: per questo dico che sarà un disastro. Quando piove, le cose possono cambiare da un settore all’altro e la corsa diventa una roulette, non conta più chi è più bravo in bicicletta».
E conclude: «Non facciamo paragoni con la Roubiax, non c’entra nulla. Lì c’è una corsa e tutti sanno qual è, qui ce ne saranno almeno due e cambia tutto. Alla Roubaix ci sono squadre preparate per affrontarla, qui al massimo ci sono 15 corridori su 190 che conoscono quella corsa. No, non è la Roubaix e non è aprile».

venerdì 4 luglio 2014

Tricolore di Nibali ! Cosa ve ne pare ?

Cosa ve ne pare della divisa che l'Astana Cycling Team ha realizzato per il Campione d'Italia Vincenzo Nibali?



giovedì 3 luglio 2014

Perchè usare gli Integratori Alimentari ?


Basta integrare l'alimentazione con sostanze nutrienti di cui il cibo è spesso carente. «Per la cellulite aggiungete ai pasti vitamina C». «Contro i reumatismi, prendete magnesio più vitamina C e B6».

Prevenire i disturbi, ringiovanire di vent'anni, curarsi con sostanze nutrienti invece che coi farmaci: un sogno antico che sta diventando realtà. Negli Stati Uniti pare siano almeno 50 milioni le persone che si curano così. In Italia siamo appena agli inizi di questa che può essere definita una vera e propria rivoluzione terapeutica.
E, come spesso accade, a portare avanti la novità ci sono dei pionieri, che, un po' per istinto e un po' per caso, sono approdati 80 anni fa a questa nuovissima concezione del benessere.
«La farmacoterapia» ha grandi meriti, soprattutto per quello che riguarda la cura delle malattie infettive. Ma, per le malattie metaboliche o da logoramento dell'organismo, che sono tante, i farmaci hanno un'efficacia relativa: curano i sintomi e danno un momentaneo sollievo, niente altro.
In più, siccome il loro uso deve essere protratto a lungo nel tempo, finiscono per perdere efficacia e per dare effetti collaterali negativi.
L'integrazione Alimentare si basa sull'uso delle «giuste molecole» e cura questi disturbi usando non farmaci (drugs in inglese), ma sostanze nutrienti naturali (nutrients), quelle esistenti fin da quando esiste la vita sulla terra, i veri costituenti delle cellule, i mattoni, le materie prime della vita: enzimi, amminoacidi, vitamine, sali minerali, oligoelementi.
Un'appropriata somministrazione di queste sostanze nutre le cellule in modo tale che con la loro forza intrinseca - quella che Ippocrate chiamava «vis medicatrix naturae» - hanno ragione delle malattie con un procedimento naturale. Finora, di queste sostanze se ne conoscono circa 120, ma ogni anno ne vengono scoperte di nuove.
L'integrazione Alimentare si basa quindi su principi antichi come l'uomo ma sempre attuali, e per poterli utilizzare si serve delle conquiste più recenti della biochimica».

Ma queste sostanze nutrienti non sono già presenti nei nostri comuni alimenti? Non basta la normale alimentazione ad assicurarcene una dose sufficiente?
«Indubbiamente queste sostanze sono presenti in una proporzione dell'uno per mille circa nei cibi normali. Però, spesso, capita che l'organismo le disperda in misura eccessiva o che l'assunzione non sia sufficiente. Oggi poi l'alimentazione è particolarmente carente. Facciamo un esempio molto significativo: si tratta di un esperimento compiuto dal professor Roger Williams, famoso nutrizionista dell'Università del Texas, scopritore di due vitamine e fondatore dell'International academy of preventive medicine.
«Il professor Williams ha allevato un gruppo di topi da laboratorio con la tipica dieta americana a base di alimenti devitalizzati, come zucchero e farina bianca, e cibi in scatola o conservati. Media della vita delle bestiole: cento giorni. A tre mesi di età questi individui erano già vecchi, usurati, come capita oggi, purtroppo sempre più spesso, agli uomini di 50/60 anni. A un altro gruppo di cavie Williams diede cibi buoni, naturali, e la media della vita fu in questo caso di 700 giorni (7 volte tanto). Aggiunse a questa dieta un generoso supporto di vitamine e sali minerali e la sopravvivenza fu di ben 1400 giorni (14 volte tanto)».

Questo, potrebbe accadere anche all'uomo?
«Certi gerontologi d'avanguardia ipotizzano una vita futura di 150/160 anni. Questo sembra eccessivo. Però è certo che il giusto apporto di sostanze nutrienti, in grado di alimentare perfettamente le nostre cellule e quindi di rigenerarle e rivitalizzarle, potrebbe far guadagnare dieci, venti e anche trent'anni di vita giovane esente da acciacchi: quegli acciacchi che erroneamente si crede siano normale corollario della terza età. Se si pensa che molti disturbi, specie le malattie metaboliche e quelle da logoramento, dipendono da errata o carente alimentazione, ci si renderà conto di quanto sia importante fornire all'organismo il nutrimento giusto. L' Integrazione Alimentare si occupa proprio di questo».

Chi ha ideato questo nuovo sistema terapeutico?
«L'idea è del premio Nobel Linus Pauling, uno dei più grandi scienziati del nostro tempo e l'unica persona vivente che abbia avuto due Nobel. A 85 anni compiuti, Pauling dimostra col suo esempio come si possa aumentare la vitalità di una persona anche se già avanti con gli anni. Un altro antesignano dell'Itegrazione Alimentare è il prof. Albert Szent-Gyorgyi, premio Nobel 1937 per la medicina, scopritore della vitamina C, che a 90 anni compie ancora ricerche di laboratorio. E' stato però il prof. Roger Williams, già citato, a contribuire, più di ogni altro, all'enunciazione e alla dimostrazione della terapia integrativa. E' lui che ha parlato di individualità biochimica, cioè delle ben precise esigenze individuali di ogni persona in fatto di principi alimentari, e dell'effetto sinergico di certe sostanze, ovvero della possibilità di potenziare l'azione di certe sostanze nutrienti combinandole fra di loro. L'Integrazione Alimentare Naturale si basa appunto su questi due principi».

Qual è l'efficacia di base dell'Itegrazione Alimentare Naturale?
«Produce una vera e propria rigenerazione di tutte le cellule, in altre parole un ringiovanimento: aumenta l'azione degli ormoni, dei sistemi di difesa, di ricostituzione dei tessuti e del sistema immunitario.
In poche parole, l'integrazione Alimentare Naturale rafforza le difese dell'organismo: è poi l'organismo stesso che provvede, coi mezzi fornitigli dalla natura, a eliminare le disfunzioni che lo affliggono. Il processo, rispetto a quello dei normali farmaci che però colpiscono solo il sintomo, e più lento ma ben più radicale. Nel corso di una conferenza, il professor Carlo Sirtori, presidente della Fondazione Carlo Erba di Milano, ha fatto una affermazione che qualunque sostenitore del'Integrazione Alimentare Naturale potrebbe sottoscrivere al cento per cento».
 “Due sono i punti fermi della vita: nascere bene e non invecchiare. E non invecchiare significa anche evitare cancro, arteriosclerosi, infarti, trombosi cerebrali, artriti, artrosi, enfisema, diabete...”. E ha aggiunto che la via da seguire per ovviare a questi problemi è l'uso di “cocktail di vitamine, sali minerali ecc.”. In altre parole, l^integrazione Alimentare Naturale!».

Nello specifico, qual è il campo di azione ottimale dell'Integrazione Alimentare Naturale ?
«Gli effetti migliori si ottengono nelle malattie da logoramento dell'organismo, che costituiscono il 90 per cento degli acciacchi che ci affliggono. Parecchie altre terapie e metodologie si propongono questo stesso scopo, ma quasi tutte presuppongono l'adozione di diete rigorose, che sono difficili da seguire e costringono inoltre a rinunciare a tante piccole gioie della vita: perché rinunciare ai buoni piatti della nostra cucina sulla lunga è deprimente...».

Con l'Integrazione Alimentare Naturale non c'è bisogno di rinunciare a niente?
«Si può rinunciare a molto meno. Viene consigliata un'alimentazione normale, moderata, evitando gli eccessi, il fumo e i superalcolici, controllando specialmente lo zucchero e i grassi, il che non significa eliminarli del tutto; ovviamente bisogna vedere di caso in caso. E integrare regolarmente la dieta con i bioregolatori, cioè con i microalimenti».

L'Integrazione Alimentare Naturale va bene per tutti?
«Va personalizzata. Ogni individuo è diverso dall'altro e ha le sue particolari esigenze, per cui ha bisogno di una Integrazione su misura che tenga conto dei suoi disturbi, delle sue carenze, degli antagonismi e dei sinergismi dei singoli nutrienti. Per far questo, ci vuole un vero esperto e perciò io auspico, per l'avvenire, l'avvento di una nuova professione, che si specializzi in questa materia, non difficile ma molto complicata».

Le malattie che si curano con la microdieta. Quali sono esattamente?
«Le più comuni. Gotta e iperuricemia: l'Integrazione Alimentare riporta a livelli normali nel giro di pochi giorni l'eccesso di acidi urici nel sangue. Diabete: in poco tempo diminuisce la glicemia e regrediscono i vari disturbi collaterali. Sia ben chiaro, dal diabete non si guarisce, ma ci si dimentica quasi di averlo... Vecchiaia: si hanno impressionanti recuperi di salute da parte degli anziani che assumono Integratori Alimentari Naturali: casi di anziani che dopo due mesi di cura hanno ripreso a guidare la macchina e a fare lavori anche pesanti, come spaccare la legna. Poi allergie, stress, esaurimento, debolezza sessuale, coliti, disturbi digestivi, depressione, ansia, pressione bassa, mal di testa, disfunzioni circolatorie e cardiovascolari, geloni, flebiti, fragilità capillare, alterazioni del sistema immunitario: se assunti con regolarità, gli Integratori Alimentari possono fare miracoli. Inoltre aiutano enormemente nella cicatrizzazione delle ferite e delle ustioni e nei postumi degli interventi chirurgici: il professor Gaetano Azzolina, nella sua clinica, fa un largo uso di vitamine per gli stati postoperatori».

E per il male del secolo, il cancro, c'è qualche apertura?
«L'Integrazione Alimentare ha sicuramente un effetto preventivo: un miscuglio di vitamine A, C, E, tutto il gruppo B, più selenio e magnesio ha senza alcun dubbio un effetto anticancro: lo dice anche quel grande esperto che è il professor Umberto Veronesi di Milano. Le vitamine A e C sono molto utili nel cancro al seno e ai polmoni, come hanno confermato esperimenti sui topi: per cui, chi fuma dovrebbe almeno prendere tanta vitamina A e C. Questo a livello preventivo. A livello curativo, nei tumori benigni c'è sicuramente un'azione benefica. Negli altri c'è un rallentamento».

Indubbiamente è un campo tutto aperto alla sperimentazione…
«Sì. Quello che è certo è che continuamente emergono fatti nuovi. E si può dire con certezza che conoscendoci meglio e nutrendoci nel modo giusto si può stare molto meglio. Per esempio, si è scoperto che certi stati fisiologici sembrano responsabili dei nostri comportamenti: è stato appurato che i delinquenti sono al 70% degli ipoglicemici e i nevrotici lo sono al 90%. E' gente cioè che ha meno zucchero in circolo di quanto dovrebbe averne. Sarebbe interessante sperimentare anche in questo campo, e in America hanno già cominciato a farlo».

Come si fa l'Integrazione Alimentare Naturale ?
«Con i giusti prodotti, tenendosi aggiornati, leggendo tutta la letteratura che si riesce a reperire sull'argomento (la maggior parte è in inglese), Integrando in base ai disturbi e alle carenze.
Gli integratori Naturali si consigliano serenamente perché danni non se ne fanno, in quanto si tratta appunto di nutrienti, e non di farmaci».

Qualche consiglio pratico per disturbi molto comuni?
«Per le rughe, prendere molta vitamina C, che ricostituisce il collagene, cioè l'impalcatura del corpo. Per la cellulite, ancora vitamina C. Per i reumatismi, che spesso dipendono da carenze di magnesio, ci vuole magnesio più vitamina C e B6 per farlo assorbire. Per il mal di testa, vitamina B3, perché spesso è dovuto a carenza di questa vitamina. Per la circolazione, soprattutto vitamina E, che fa sciogliere i trombi».

Come mai una terapia come questa, che in fondo è semplice, innocua e si basa su principi naturali, stenta ad imporsi e non è riconosciuta ufficialmente?
«Perché la medicina ufficiale è succuba delle società farmaceutiche. L'Integrazione Alimentare seria usa esclusivamente sostanze naturali che, in quanto tali, non possono essere brevettate e non offrono quindi la possibilità di grossi profitti. Le sostanze usate dall'Integrazione Alimentare Naturale costano relativamente poco, del resto, anche nei farmaci chimici il costo della materia prima non supera il 5 per cento di quello del prodotto finale, così come arriva sul mercato».

Articolo pubblicato sul settimanale “La Domenica del Corriere” del 20 Aprile 1985


Importanza del Calcio e Magnesio per l'organismo


Non sfugge a nessuno l'importanza del calcio nella nostra salute in tutte le età. Anche il magnesio è un minerale fondamentale nel nostro organismo. Qual è il rapporto che li lega? Una delle carenze più comuni e più dannose nell'alimentazione odierna è quella del calcio. Questo minerale è il più abbondante nell'organismo: il nostro scheletro è formato in buona parte da calcio (1000-1500 g), ma anche di fosforo, materia organica, magnesio, zinco e moltissimi altri microelementi. Quindi la funzione più visibile del calcio è quella di costituire l'intelaiatura solida del nostro corpo, di proteggere il cervello, di rendere possibile l'alimentazione attraverso la masticazione degli alimenti. Negli anziani carenti di calcio, queste funzioni diventano sempre meno efficienti, e li si vede rattrappire, "insaccarsi". Nei compiti di cui ho parlato prima, la natura devolve il 99% del calcio presente nell'organismo. La deficienza scheletrica del calcio viene chiamata "osteoporosi" in quanto le ossa diventano appunto porose, fragilissime: basti pensare alle numerosissime e gravi fratture spontanee degli anziani, una delle principali cause di sofferenza e invalidità della terza età. L'altro 1% del calcio contenuto nell'organismo non è meno importante, in quanto presiede ad un'infinità di funzioni metaboliche ed enzimatiche. Il calcio è indispensabile per la regolazione dei battiti del cuore, per evitare malformazioni nel cervello e nel midollo spinale dei neonati, per prevenire e curare disturbi artritici e reumatici, per eliminare il pericolosissimo piombo dall'organismo. Addirittura, assieme a parecchi altri microelementi, ci protegge da pericolosi composti come lo stronzio radioattivo, il mercurio, il cadmio. Inoltre, la carenza di calcio è la causa principale dei comunissimi ed invalidanti stati di ansia, di paure immotivate, di tachicardie ed extrasistoli, di coliti, della stitichezza, dei comuni mal di testa, di dolori pseudo-reumatici e di molti altri disturbi fastidiosi, come la caduta dei capelli, la fragilità delle unghie, ecc. L'autorevole giornale medico "Medical Tribune", ha riportato studi che fanno risalire a questa carenza anche buona parte dei casi di ipertensione ed addirittura l'insorgere del cancro al colon.
E' indubbio che il calcio sia carente nell'alimentazione molto raffinata dei nostri giorni. Vi sono poi alimenti che ne aumentano di molto il fabbisogno: ad esempio tutti quelli che contengono abbondante fosforo, come la carne e certi formaggi fusi, addittivati di conservanti come i polifosfati. I cereali, soprattutto se integrali, sono ricchi di acido inositolesafosforico, che con il calcio forma un composto insolubile, quindi ne eliminano discreti quantitativi dal nutrimento.
Le verdure in genere contengono calcio, ma alcune (spinaci, rabarbaro) anche tanto acido ossalico, che forma con il calcio l'ossalato di calcio, insolubile e non assorbibile. Lo stesso fenomeno avviene con il cioccolato. Quindi si può concludere che per la salute dell'organismo occorrerebbe assumere più calcio di quanto non si faccia normalmente. E, dato che molte persone non riescono ad estrarlo dal latte e dal formaggio in cui è abbondante, ma fissato in modo molto stabile (caseinato di calcio), bisognerebbe ingerire regolarmente dei supplementi. Eppure è diffusissimo il pregiudizio che il calcio faccia male: si afferma erroneamente che, se in abbondanza, si deposita nelle arterie, nel cuore, nei reni (indurendoli e mettendoli fuori uso), nel bacinetto renale, come ossalato di calcio (i classici e famigerati calcoli renali). Che questi guai si verifichino, anche in persone affette da osteoporosi e da spasmofilia, e quindi sicuramente carenti di calcio, è vero, ma la colpa non è del calcio.
Nell'organismo tutti gli elementi sono legati l'un l'altro, proprio per completarsi a vicenda: occorre dunque fornire sempre dei gruppi sinergici e non degli elementi isolati, perché altrimenti possono insorgere seri problemi. In particolare il calcio è legato funzionalmente al magnesio che ne sinergizza l'azione ed impedisce appunto che si depositi dove non dovrebbe. Anche il magnesio è un minerale estremamente importante per la salute, ed essendo molto solubile viene facilmente eliminato, tanto che nelle numerose persone che ne sono carenti deve essere assunto ogni giorno ed anche più volte al giorno. Negli alimenti è piuttosto scarso (direi sempre più latitante, in quanto è pratica comune concimare con potassio, fosforo ed azoto, ma non con il magnesio, altrettanto fondamentale). La principale fonte era nel sale integrale, composto in buona parte di cloruro di magnesio: ma essendo un sale estremamente igroscopico, ora lo si elimina, in quanto è scomodo avere il sale pieno d'acqua quando il tempo è umido. Neanche il cosiddetto "sale integrale" contiene più molto magnesio. Quindi non rimane che arricchirne artificialmente l'alimentazione. Ho letto che in alcuni paesi (Francia e Finlandia) viene aggiunto magnesio ad un tipo speciale di pane, venduto normalmente nelle panetterie: sarebbe certo un'ottima e poco dispendiosa forma di prevenzione per tanti malesseri.
Come già detto, il magnesio sinergizza e modula l'azione del calcio in tutte le sue proprietà. Prezioso soprattutto nella cura della spasmofilia (o distonia neurovegetativa), impedisce al calcio di depositarsi dove non dovrebbe, addirittura in alcuni casi ne provoca lo scioglimento. Il magnesio è un attivatore di moltissimi enzimi (almeno 80 già individuati) e quindi di moltissime funzioni organiche.
E' stato dimostrato, al di là di ogni dubbio, che nelle zone con acque ricche di calcio e magnesio vi sono meno infarti e malattie circolatorie, meno fratture spontanee nelle ossa degli anziani (e le guarigioni si verificano con maggiore rapidità). Non si tratta solo di una piccola percentuale, ma le differenze sono notevoli. La carenza di magnesio accelera l'invecchiamento dell'organismo (sistema muscolare e nervoso), è collegata con una maggior percentuale di tumori, con il formarsi di carie, con l'apatia mentale, la depressione, la diminuzione della facoltà motoria e del tono muscolare, con gli spasmi ed i crampi muscolari, con la perdita della memoria, le irregolarità del battito cardiaco, l'irritabilità, l'esaurimento nervoso, l'ipertensione, la tossicosi gravidica, l'eclampsia, la formazione di calcoli renali di ossalato, la fibromatosi dell'utero, le cisti mammarie, il crollo delle difese immunitarie, l'aumento dei casi di infarto (il cuore dell'infartuato è poverissimo di magnesio).
Basandomi sulla mia personale esperienza, posso aggiungere che il magnesio, di enorme importanza alimentare, per funzionare a dovere deve essere sinergizzato da tutto un gruppo di altri elementi, minerali e vitamine, che ne accentuano fortemente l'azione positiva. Se si assumono insieme calcio, magnesio e gli altri elementi ("insieme" vuol dire nello stesso giorno) non vi sono pericoli di sovradosaggio, di deposizione di calcio nelle arterie, nel cuore, nei reni. Anche qui bisogna seguire l'esempio della Natura che accomuna sempre gli elementi che devono agire in sinergismo.
Uno studio apparso sulla prestigiosa rivista di medicina "Lancet" riferisce di una estesa indagine condotta nelle scuole inglesi: a centinaia di scolari è stato fornito un placebo, ad altri una composizione di minerali e vitamine. Ebbene i risultati in termini di salute e di rendimento scolastico, sono stati notevolissimi per questi ultimi, rispetto ai primi che, senza saperlo, avevano assunto solo placebo (sostanze inerti). E' questa una convincente prova scientifica di quanto io sto affermando da anni: fornire al nostro corpo i microelementi scarseggianti nell'alimentazione, significa dargli "una marcia in più", maggiore salute, maggiore efficienza, eliminare gli acciacchi, vivere meglio e più a lungo, come ormai possono confermare migliaia di persone che hanno sperimentato con successo questo metodo. L'esempio di prima conferma pure quanto siano poco informati o in malafede quanti continuano a predicare che l'alimentazione moderna è sufficiente per mantenere sana la gente, che invece è piena di problemi, in gran parte risolvibili solo con una giusta, adatta integrazione alimentare.

fonte @Dr.S.Martinat

Info su integratore Calcio e Magnesio: italianjet@gmail.com 

mercoledì 2 luglio 2014

Finalmente il primo antifurto gps Specifico per biciclette


Gps4Bike è un sistema antifurto per bici inserito all’interno del tubo sterzo attraverso l’attacco del manubrio (1).
Il sistema entra in funzione (dopo averlo attivato tramite l’apposita chiave ad induzione) (2) a seguito di un movimento della bici stessa. Da quel momento in poi il Gps4bike inizia a registrare la posizione ad intervalli regolari e il proprietario può rintracciare la propria bici attraverso il servizio di mappe online fornito gratuitamente.
E’ sufficiente installare una scheda SIM* (consigliamo una prepagata “a consumo”) e attraverso SMS si configura l’apparato in pochi semplici passi (3).
Quando depositi in garage la tua bici ricordati di attivare il sistema attraverso la speciale chiave ad induzione e se il Gps4Bike dovesse percepire una vibrazione o un movimento ti invierà immediatamente un sms avvisandoti che la bici si è spostata. Ti saranno inviate le coordinate gps. Da quel momento in poi sarà possibile seguire la posizione del mezzo attraverso le mappe online.
E’ possibile che in determinate circostanze il sistema non abbia segnale GPS/GSM. Questo è normale soprattutto se si trova in un ambiente chiuso o sotterraneo. Non appena tornerà all’aperto il sistema funzionerà perfettamente.
La batteria interna , in condizioni d’uso normali, ha una durata di circa un paio di settimane visto che il Gps entra in funzione solo in caso di movimento, quando attivo. Gps4Bike viene venduto con 2 batterie in dotazione per consentire un comodo processo di sostituzione e ricarica.

*In Italia l’operatore “3″ non supporta il traffico dati GPRS per cui non funziona con questo dispositivo




Il furto della bicicletta è un evento purtroppo molto frequente al giorno d’oggi. Spesso comporta una perdita di centinaia o migliaia di euro, ti lascia senza un mezzo di trasporto e soprattutto ti fa vivere un esperienza frustrante.
Anche chiudendo la bici con un lucchetto o catenaccio, il malvivente trova sempre il modo di liberarla e non è possibile proteggere la propria bici da ogni scenario.

G4B ti dà una seconda linea di difesa ovvero: devi continuare a proteggere la tua bici con un catenaccio ma, nel caso questo venga aperto e la bici rubata, con G4B puoi seguire gli spostamenti “Live” e quindi recuperare il mezzo.

CARATTERISTICHE TECNICHE
Diametro: 23,5 mm
Lunghezza: 110 mm
Peso: 59 grammi, inclusa batteria
Network: GSM/GPRS
Banda: 850/900/1800/1900 quadband
GPS Sensivity: -159dBm
GPS Accuracy: 5m
Accensione GPS a freddo: 45 secondi
Voltaggio : 110-240V input 3.7V output
Batteria: Ricaricabile 3.7V 700mAh
Standby time: 15 giorni
Temperatura operativa massima: -20°C/+70°C

COSA C’E’ DENTRO LA SCATOLA
Tracker
Caricatore per batteria
N.2 Batterie
Chiavetta ad induzione
Vite per la prima installazione
Manuale d’uso

Fonte: @https://www.gps4bike.com/

Ottavio Bottecchia


Il primo agosto 1894 nasceva a Borgo San Martino di Colle Umberto, in provincia di Treviso, Ottavio Bottecchia. Fin da ragazzo Ottavio partecipava a gare a premio e in una di queste vinse un orologio d’oro per essere arrivato primo. Arruolato allo scoppio della Grande Guerra, fece parte di un corpo speciale: gli “esploratori d’assalto”, equipaggiato di biciclette pieghevoli, dove si distinse per azioni che gli valsero la medaglia di bronzo al valor militare.


 Teodoro Carnielli, proprietario di una piccola industria di biciclette e presidente dell’Associazione Sportiva di Vittorio Veneto, fu il primo a regalargli una bici da corsa; ed inviò il futuro campione ai dirigenti dell’Unione Sportiva di Pordenone, dove iniziò a mietere i primi successi.


L’undicesima edizione del Giro d’Italia fu vinta da Costante Girardengo, ma quinto in classifica generale, e, primo in quella degli isolati e degli juniores, c’era Ottavio Bottecchia. Il Giro quindi gli fruttò la consacrazione della stampa come “miglior uomo in gara”. Il quinto posto ottenuto da Ottavio Bottecchia all’11° Giro d’Italia, al suo terzo anno tra i professionisti, furono notate da Aldo Borella della casa francese Automoto che gli propose di entrare nella squadra e di correre il Tour de France al fianco deitemibili fratelli pélissier. Sin dalla prima tappa apparve chiaro che Ottavio Bottecchia fosse un fuoriclasse unico ed un grande campione: al termine della prima tappa, 381 km da Parigi a Le Havre, Ottavio tagliò il traguardo per secondo su oltre 200 partecipanti. I tifosi francesi l’hanno adottato, il suo nome è sulle bocche di tutti “Bottescià! Bottescià!“. Ma la vera sorpresa si rivelò la tappa successiva quando conquistò il primo posto e la prestigiosa maglia gialla. I giornalisti francesi non mancano di esaltare quotidianamente la rilevazione italiana. Il primo Tour deFrance del fuoriclasse italiano, che aveva conquistato il cuore ed il sostegno di tutti gli italiani, si concluse con un fantastico secondo posto alle spalle del capitano della propria squadra, Henri Pelissier.


Nel giugno del 1924, Bottecchia era in piena forma, pedalava senza alcuna fatica su qualsiasi pendenza, il fiato era perfetto, il morale altissimo. L’atleta rivelazione dell’edizione precedente sorprese tutti i partecipanti, tagliando il traguardo per primo sin dalla prima tappa, conquistando la tanto ambita maillot jaune. Quell’anno non ci fu gara né storia per alcuno: Bottecchia si mise lamaglia gialla alla prima tappa e non se lalevò fino a parigi, incoronandosi campionedavanti a Frantz ed instaurando il primato di esser stato il primo atleta ad indossare la maglia gialla del Tour dalla prima all’ultima tappa. Il 22 luglio la prima pagina della Gazzetta dello Sport titola a lettere cubitali: “Bottecchia vince trionfalmente il Giro di Francia e raggiunge la meta che da 20 anni i più forti routiers italiani perseguivano invano”.


Bottecchia non è solo il primo italiano a vincere la prestigiosa competizione francese, ma anche il primo corridore nella storia del Tour ad aver indossato la maglia gialla dalla prima all’ultima tappa. Non contento, dopo il trionfo assoluto del 1924, vinse il Tour de France anche l’anno successivo, nel 1925: al termine del ventesimo Tour de France, su 130 corridori solo 49 ritornano a Parc des Princes. In maglia gialla sin dalla prima tappa, Ottavio sale sul primo gradino del podio anche nella 6°, nella 7° e nella tappa conclusiva del Tour indossando la maillot dalla nona alla diciottesima tappa. Al traguardo di parigi, Ottavio arriva vincitore confermando il primo posto dell’anno precedente inclassifica generale, davanti a Lucien Buysse, staccato di 54’20”, ed a Bartolomeo Aimo (56’17”). L’accoglienza per Bottecchia è da trionfatore e lo sport italiano è sugli allori.


La carriera e la vita di Ottavio Bottecchia si spensero presto, il 15 giugno 1927 a Gemona del Friuli, in provincia di Udine, in un contesto sul quale aleggia ancora il mistero. Uno strano incidente, causato probabilmente da un malessere tutt’ora inspiegato, colpì il 33enne Ottavio mentre percorreva le familiari strade dove era solito allenarsi ed ancora oggi non si hanno certezze a riguardo. Quel che è certo è che quel giorno si spense un grande campione.