giovedì 30 ottobre 2014

“EuroVelo 8″: la pista ciclabile del Mediterraneo

Una pista ciclabile che si sviluppi tra i paesi del Mediterraneo collegandoli tra loro da Cipro a Cadice.
E’ questo il progetto “Eurovelo 8″ che si diramerà per quasi 5.900 chilometri e che toccherà ben 11 nazioni che si affiacciano sul “Mare Nostrum”.
Un percorso che vede l’Italia coinvolta con 950 chilometri.
Il progetto presentato lo scorso fine settimana a Roma da parte del  Commissario Straordinario dell’Agenzia Nazionale del Turismo – Enit –  s’inserisce all’interno della crescita dell Eurovelo promossa da parte della comunità europea che mira alla creazione di ben 14 percorsi ciclabili che attraversano l’Europa per un totale di 70.000 chilometri.


I lavori per la creazione di Eurovelo 8, il tratto sul Mediterraneo dureranno fino al prossimo settembre 2015 ed il budget fino a qui stanziato è di circa 330 mila euro, per il quale è previsto un finanziamento da parte della Comunità Europea per quasi il 75% dell’importo complessivo.
In Italia il progetto mira al potenziamento dei percorsi della rete cicloturistica nelle zone dell’Asta del Po  che attraversano città come Venezia, Torino, Ferrara e Mantova.
E proprio la pista ciclabile Ven-To, che collegherà Torino a Venezia, sarà una delle tratte ad essere maggiormente interessata dai lavori.


Ecco l’elenco dei 14 percorsi ciclabili di EuroVelo, progetto avviato dalla Comunità Europea per un totale di 70.000 chilometri.

Eurovelo 1: la costa dell’Atlantico
Eurovelo 2: il percorso delle capitali
Eurovelo 3: la via dei pellegrini
Eurovelo 4: il percorso dell’Europa Centrale
Eurovelo 5: via Romea Francigena
Eurovelo 6: dall’Atlantico al Mar Nero
Eurovelo 7: il percorso del sole
Eurovelo 8: l’itinerario del Mediterraneo
Eurovelo 9: dal Baltico all’Adriatico
Eurovelo 10: il giro del Mar Baltico
Eurovelo 11: il percorso dell’Europa orientale
Eurovelo 12, il percorso del mare del Nord
Eurovelo 13: il percorso della Cortina di Ferro
Eurovelo 14, la pista ciclabile del Reno




La Bici e' una cosa meravigliosa

sabato 25 ottobre 2014

Il mio Bolide da road cross

Jesolo 3a "Pedalata con il campione": Gianni Bugno 2 Novembre


All'appuntamento non mancherà anche il CT Davide Cassani

AMATORI: Il prossimo 2 novembre a Jesolo si terrà la 3a edizione della "Pedalata con il campione" che quest'anno avrà per protagonista il grande Gianni Bugno. L'evento promosso dal vulcanico Maurizio Pivetta e dal Team Jesolo 88 dopo Filippo Pozzato e Ivan Basso vedrà la partecipazione del due volte campione del mondo, oggi presidente internazionale dei corridori professionisti. Il ritrovo per tutti gli appassionati, che avranno modo di pedalare oltre che con Bugno anche con il CT Davide Cassani al rientro dall'Australia, è alle ore 9.00 presso il Centro Commerciale Laguna Shopping al Lido di Jesolo. 90 km in programma per un percorso adatto a tutte le capacità. Il costo d'iscrizione, che comprende anche un ricco buffet al termine della pedalata, è di 10 euro che verranno devoluti in beneficenza.

PEDALATA ECOLOGICA

JESOLO (VE) – org. A.S.D. JESOLO TEAM 88 – PEDALATA CON IL CAMPIONE – ID 66840 – Percorso: circuito cittadino – Iscrizioni: A.S.D. JESOLO TEAM 88 – Tramite Fattore K – Tel. 339/3472412 – Fax. 0421/1381477 – christiandelucca@icloud.com entro domenica 02 novembre alle ore 09.00 – Ritrovo: JESOLO (VE) – Centro Commerciale Famila alle ore 08.00 – Partenza: alle ore 09.00 – Responsabile della manifestazione: Maurizio Pivetta.

sabato 18 ottobre 2014

domenica 12 ottobre 2014

Doppia Gara mattino Strà, pomeriggio Rustignè 10° Classificato

File Garmin Gara Strà:

E vaiiiiii dopo due 11 e due 12 finalmente sportinesimo . Sono felice



Rustigne' e' la mia corsa preferita ... Indovinate perche' ....



File Garmin Gara Rustignè:

 

martedì 7 ottobre 2014

I furbetti dell' Eroica ...


Hanno fotocopiato un pettorale regolare e poi se lo sono distribuito tra 7 amici. Una «furbata» partorita allo scopo di partecipare alla corsa Eroica di Gaiole in Chianti (il raduno del ciclismo vintage che convoglia sui percorsi delle strade bianche tra Siena e Firenze circa 6 mila persone da tutto il mondo) domenica 5. Beneficiando anche dei ristori dal menù affatto disprezzabile: ribollita, salumi, formaggi a volontà e Chianti a fiumi. Riproduzione a colori, leggermente seppiata per «invecchiarla» quanto bastava, perfettamente riuscita. Ma i 7 furbetti non sapevano della novità di quest’anno: quella dei «gendarmi» dell’organizzazione mescolati tra gli iscritti. Controllori in bici, magliette e scarpette come tutti gli altri
Lo scopo dei nuovi controlli previsti era quello di evitare il moltiplicarsi degli imbucati e degli scrocconi che lungo il percorso approfittano dei posti ristoro all’insegna delle specialità toscane. Appunto: qui, lungo le strade che scorrono tra le colline delle crete senesi, ci si ferma per bere Chianti, mangiare ribollita e formaggi, finocchiona e altri salumi. Tutto a volontà. Quando i 7 sono stati «scoperti» da uno dei «gendarmi», Alessio Stefano Berti - «Sempre loro sul percorso, sempre con lo stesso pettorale, il 1347», racconta - ne è nato un inseguimento lungo le strade del tragitto. Alla fine per la squadra dei furbetti - indossavano una bella maglia vintage: quella degli «Amici del pedale», di Firenze- è scattata una sorta di «sanzione morale»: squalifica immediata per il possessore dell’iscrizione fotocopiata. E pubblicazione delle foto degli gruppetto di imbucati sul pagina Fb dell’Eroica
In fondo anche questa dei 7 furbetti è una storia di ciclismo. Anche se regole, educazione e men che meno bon ton sportivo sono state calpestate. Il raduno per i patiti del ciclismo vintage convoglia da queste parti circa 5500 persone, un terzo delle quali dall’estero. Non è una gara, in palio non c’è niente: qui è solo passione, si corre con biciclette e indumenti d’epoca (vale tutto: dai velocipedi di fine XIX secolo alle bici dell’epoca di Coppi, Bartali e sino a metà degli anni ‘80). I percorsi variano da un minimo di 50 chilometri a un massimo di 200. Semmai c’è il «premio» delle leccornie toscane ai ristori. Gli «imbucati» arrivano a frotte: quest’anno, stando a dati dell’organizzazione, devono essere stati circa 2 mila. Come li hanno contati? «Le porzioni di ribollita: ne abbiamo servite, appunto, per oltre 7 mila persone. E a mangiarle erano tutti diversi...»
Sulle prime, i 7, non sapendo di parlare con un controllore ufficiale, hanno ammesso tutto: l’idea della fotocopia del pettorale era maturata per poter partecipare in qualche modo al raduno la cui iscrizione veleggia attorno ai 45 euro. Quest’anno l’organizzazione, viste le migliaia di richieste, aveva deciso di sorteggiare i pettorali. «La sorte non ci ha premiato e questa nuova regola è ingiusta: noi però volevamo partecipare lo stesso. E questo era l’unico modo». Poi però Berti si è qualificato: i sette si sono allontanati, additati anche dai ciclisti regolarmente iscritti. Qualcuno gli ha strappato anche il pettorale. Non contenti di essere stati individuati, il gruppo dei furbetti ha atteso lungo i il controllore della corsa, con intenzioni non chiare. «Ecco il giustiziere», hanno gridato quando lo hanno visto. Questi però, massiccio e ben piazzato, in qualche modo li ha allontanati


Fonte @corriere

giovedì 2 ottobre 2014

Un adeguato apporto proteico è molto importante Soia e non bistecche

A TAVOLA
Per avere più muscoli si può puntare sulla soia e non sulle bistecche
Studio: la perdita di massa muscolare a livello degli arti è minore in chi ha consumi
più elevati di proteine vegetali rispetto a chi ne utilizza meno in cucina



Un adeguato apporto proteico è molto importante per ridurre la perdita la massa muscolare che si verifica con il passare degli anni e quando si parla di proteine in questo contesto viene naturale pensare a quelle di origine animale e quindi soprattutto alla carne.
Ma le proteine vegetali possono avere anch’esse un ruolo protettivo? Stando ad uno studio condotto in Cina e recentemente pubblicato su The Journal of Nutrition Health and Aging la risposta sembra affermativa. In questo studio, analizzando i consumi proteici di 2.726 persone, di età pari o superiore a 65 anni, che sono state poi seguite per 4 anni, i ricercatori hanno osservato che la perdita di massa muscolare a livello degli arti era minore in chi aveva consumi più elevati di proteine vegetali rispetto a chi aveva consumi più bassi.
Non si è invece rilevata nessuna associazione tra conservazione di massa muscolare e consumo totale di proteine o di proteine di origine animale.
«L’aspetto più interessante di questa ricerca - commenta Paola Palestini, professore di biochimica e coordinatore della Scuola di specializzazione in Scienza dell’alimentazione dell’Università Milano Bicocca - è che mette l’accento sulle proteine vegetali, spesso sottovalutate. Le considerazioni che potremmo fare sono essenzialmente due.
La prima riguarda il tipo di proteine vegetali utilizzate per questo studio. I cinesi consumano molta soia e prodotti a base di soia, le cui proteine sono di particolare valore biologico perché contengono una buona percentuale di aminoacidi essenziali, quelli che devono necessariamente essere assunti con la dieta.
In caso di carenza di questi aminoacidi, l’organismo non può “costruire” le proteine di cui ha bisogno, comprese quelle muscolari. La seconda considerazione riguarda la presenza, nei vegetali, di altri fattori (come antiossidanti, vitamine, microelementi) che potrebbero avere un ruolo nel preservare la massa muscolare». «Non dimentichiamo, comunque - prosegue Palestini -, che si tratta di ipotesi da confermare, anche perché studi precedenti supportano l’effetto positivo delle proteine animali - che sono le più complete dal punto di vista della composizione in aminoacidi essenziali - nel preservare la massa muscolare».
Visto che la soia è una fonte proteica così valida, non sarebbe allora opportuno per tutti introdurla nella dieta abituale? «La soia è effettivamente l’alimento di origine vegetale con qualità proteiche più vicine a quelle della carne - risponde Laura Rossi, ricercatore del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura -, non fa però parte della nostra tradizione gastronomica. Una frequenza di consumo indicativa per chi volesse cominciare ad introdurre la soia nella propria dieta, potrebbe essere una volta alla settimana, al posto di altre fonti proteiche animali, come la carne oppure il formaggio. «Non dimentichiamo, però - conclude Rossi -, che anche alimenti più mediterranei come fagioli, ceci, lenticchie possono contribuire a soddisfare i nostri bisogni proteici e quindi anche a ridimensionare i consumi di alimenti di origine animale, se troppo elevati».

Fonte @corriere