mercoledì 8 settembre 2010

I mille volti del doping: le scuse più assurde

Articolo originario yahoo Germania
Traduzione di Nazzarena Franceschi

Nello sport professionistico il doping è ancora allegramente all'ordine del giorno. Abbiamo raccolto per voi tutte le peggiori e più assurde scuse accampate a tal proposito dai più famosi atleti negli ultimi anni. Fra questi alcuni dei più famosi ciclisti come Tyler Hamilton e Jan Ullrich, così come campioni di atletica leggera come Dieter Baumann.

Tyler Hamilton - Nel 2004 il famoso olimpionico trovò una spiegazione a dir poco stupefacente. Le cellule di sangue trovate nel suo corpo sarebbero state da ricondurre addirittura ad un fratello gemello morto prima della nascita.

Linford Christie - Lo sprinter inglese arrivò a motivare i valori di nandrolone con il consumo di avocado, ma la bugia fu presto scoperta: avrebbe dovuto consumarne circa una tonnellata.

Dieter Baumann - Il vincitore dei 5000 metri alle Olimpiadi del 1992, dal ritiro di St. Moritz, avrebbe invece fatto ricorso ad un tubetto di dentifricio manipolato a sua insaputa; ma il colpevole non fu mai trovato.

Adrian Mutu - Molto più fantasioso il calciatore romeno che nel 2004 cercò di spiegare il consumo di cocaina dicendo che, in questo modo, avrebbe migliorato le sue prestazioni sessuali.

Dennis Mitchell - Lo sprinter americano arrivò addirittura a vantarsi della positività al testosterone adducendo cinque birra e numerosi rapporti sessuali consecutivi avuti con la moglie. Era il suo compleanno, e la signora si era meritata questo bel regalo.

Jan Ullrich - Trovato positivo alle anfetamine nell'estate del 2002 nonostante fosse in pausa da allenamenti, il vincitore del Tour si scusò raccontando che gli erano state passate un paio di pillole durante una notte in discoteca.

Santos Mozart - Il calciatore brasiliano dichiarò che la sostanza proibita trovatagli nelle urine arrivava da una crema applicata sulla pelle della figlioletta di 3 anni per una puntura di insetto.

Frank Vandenbroucke - Dopo che gli furono trovati medicinali nella sua abitazione, il campione di ciclismo dichiarò che erano destinati al suo cane malato di asma.

Gilberto Simoni - Dopo un test che lo trovò positivo alla cocaina, il ciclista tirò in ballo la madre, che gli avrebbe spedito caramelle dal Perù avvolte in foglie di coca.

Lenny Paul - Il campione di bob cercò di giustificare gli alti valori di nandrolone dicendo che la sostanza si trovava nel macinato di carne usato per il ragù alla bolognese consumato il giorno prima. Il colpevole era il vitello!

Dario Frigo - A seguito di una perquisizione della Polizia, l'italiano ammise la detenzione di sostanze vietate, affermando tuttavia di non averle mai utilizzate.

Astrid Strauß - Nel caso della nuotatrice gli alti valori di testosterone sarebbero stati dovuti al consumo di un intero cestino di fragole.

Edita Rumsas - La moglie del ciclista Raimondas Rumsas aveva la macchina piena zeppa di sostanze vietate. Destinate però tutte alla madre ammalata.

Christian Henn - Per giustificare l'alto valore di testosterone il ciclista si appellò ad un rimedio fatto in casa dalla suocera: questa gli aveva infatti consigliato una tisana alle erbe per aumentare la sua capacità riproduttiva.

SCUSE ALL' ANTIDOPING da wordpress.com

Ma no, non è come sembra…io in realtà volevo…avevo….non sapevo…uno sciamano mi ha detto…

Il meglio delle scuse addotte da atleti più o meno famosi davanti all’antidoping dopo essere stati trovati positivi.

5) Nandrolone a Colazione (Bucchi, Monaco e Couto)
I calciatori perugini Bucchi e Monaco, tra i primi trovati positivi al Nandrolone, puntarono il dito contro la carne di cinghiale. Pochi mesi più tardi, un altro giocatore, questa volta della Lazio, il portoghese Fernando Couto, non si lasciò trovare impreparato quanto a immaginazione e cercò di salvarsi, tirando in ballo la propria chioma fluente e dando la colpa ad uno shampoo «Head and shoulders» al Nandrolone, naturalmente. E la fantasia passò anche per lo sciroppo omeopatico destinato a curare la tosse dello juventino Edgar Davids.

4) Ripicche Familiari (Ludmilla Enqvist e anabolizzanti di famiglia)
Gelosie familiari, invece, nella difesa dell’ostacolista russa, Ludmilla Enqvist, che giustificò la presenza di anabolizzanti nelle analisi per un dispetto birichino del marito dal quale si era appena separata.

Qualche anno più tardi la recidiva Ludmilla farà il bis alle Olimpiadi invernali, gareggiando, sotto i colori Svedesi, nel bob a 2.

3) Fettuccine Anabolizzanti (Peruzzi, Carnevale e il Lipopil)
Nel ‘ 90, i romanisti Peruzzi e Carnevale, beccati per avere usato stimolanti (Fentermina) cercarono di convincere i giudici del calcio e l’ opinione pubblica affermando di avere assunto il «Lipopil» per smaltire velocemente una scorpacciata di fettuccine a casa del portiere la sera prima; per la cronaca il Lipopil veniva (E viene tuttora) utilizzato anche come stimolate in alcune diete ipocaloriche.

2) L’Educazione prima di tutto (Bernard Lama e “Un tiro non si rifiuta mai..”)
Saranno felici i genitori del calciatore francese Bernard Lama: «Sono stato troppo educato: volevo rifiutare lo spinello, ma temevo di fare la figura dello scortese». Così si giustifica davanti all’antidoping della Ligue 1. Encomiabile.


1) Anabolizzanti per via orale
L’ Oscar, in ogni caso, a nostro modesto parere, va senza indecisioni a una ciclista, di cui non è possibile reperire il nome nell’internet, trovata positiva agli anabolizzanti, che si giustificò affermando di aver avuto un rapporto orale con un atleta a sua volta anabolizzato.

Dal cane allo shampoo: le scuse per giustificare il doping
corriere.it di Monti Fabio

L' ultimo della lista è il miglior velocista ungherese: Gabor Dobos salterà gli Europei di Göteborg, che partono lunedì: gli è stato fatale il test antidoping del 27 maggio a Riga. Positivo al testosterone; se le controanalisi confermeranno tutto, Dobos verrà squalificato a vita, essendo già stato fermato per due anni nel 2000.
Non resta che attendere nelle prossime ore le spiegazioni dello sprinter ungherese.
Per tradizione, chi non supera i test riesce sempre a trovare una spiegazione quasi sempre immaginifica, dopo aver manifestato il massimo stupore per la positività.
La conferma arriva dagli ultimi casi.
Floyd Landis, quasi ex vincitore dell' ultimo Tour, ha parlato di una notte ad alta gradazione alcolica, prima di essere trovato positivo: birra e whisky per preparare la resurrezione di Morzine.
In attesa delle controanalisi, ieri il New York Times ha parlato di testosterone sintetico trovato nelle urine dello statunitense, che non è esattamente quanto si prende nella notte prima di un tappone alpino.
Trevor Graham, l' (ex) allenatore di Justin Gatlin, non ha perso tempo nel gridare al complotto e al sabotaggio di un massaggiatore, attraverso una pomata pericolosa. «Parole che mi fanno ridere», è stato il commento del presidente della Federatletica mondiale, Lamine Diack.
La tesi del complotto era stata sostenuta anche da Eddy Merckx (scambio di borraccia), quando era stato trovato positivo e in maglia rosa a Savona al Giro d' Italia del ' 69.
Molto più fantasioso Raimondas Rumsas: alla fine del Tour 2002, nell' auto guidata dalla moglie, era nascosta una vera farmacia. Il lituano (terzo a Parigi) si giustificò spiegando che quelle medicine erano destinate alla suocera gravemente ammalata.
Ma al Giro (11 maggio 2003), venne trovato positivo e condannato in Francia per importazione di prodotti dopanti.
Il belga Frank Vandenbroucke spiegò che gli anabolizzanti e l' epo trovati in casa sua durante una perquisizione erano per il cane.
Il belga Mario De Clercq, specialista del ciclocross, raccontò agli inquirenti che gli avevano trovato due diari con la descrizione dei programmi di allenamento (e le sostanze illecite assunte) che si trattava di una traccia di un romanzo di fantasia in preparazione.
Il mezzofondista tedesco Dieter Baumann spiegò la positività al nandrolone (steroide anabolizzante) con l' uso di un dentifricio.
La sostanza trovò altre (improbabili) giustificazioni, in presenza dell' epidemia scoppiata nel 2001 nel campionato italiano: Monaco e Bucchi diedero la colpa alla carne di cinghiale; Fernando Couto a uno shampoo; Guardiola alle vitamine e a un integratore (avariato).
Carmelo Anthony, stella della Nba, venne invece salvato da un amico, che in tribunale e sotto giuramento confessò che le sostanze proibite trovate nella borsa del cestista erano invece sue. «Troppa birra e troppo sesso», fu invece la giustificazione del velocista americano Denis Mitchell, pescato anche lui, come Gatlin, positivo al testosterone.
Le giustificazioni più rocambolesche restano quelle dei due velocisti greci Kostas Kenteris ed Ekaterini Thanou, esclusi dai Giochi di Atene il giorno prima dell' inaugurazione, per essersi sottratti a un controllo antidoping a sorpresa.
Nel loro tentativo disperato di non uscire di scena (Kenteris era destinato ad accendere il tripode), inventarono un incidente in moto (con ricovero in ospedale blindato), mentre cercavano di raggiungere il villaggio olimpico per sottoporsi al test. Troppo tardi per tutto. Anche per raccontare bugie.

1 commento:

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Ciao Simone